Domenico Morelli al Sindaco di Pignataro dopo il decesso di Luigi Toro

DOMENICO MORELLI

Su Natura e Arte, periodico quindicinale di Scienze, Lettere e Arti, si annunciava la scomparsa del pittore e patriota sessano Luigi Toro, deceduto in Pignataro Maggiore il 13 aprile 1900, nell’abitazione del suo allievo Nicola Borrelli, con tali parole:

 “Il pittore Luigi Toro era un solitario di grande valore, e si è spento a Pignataro Maggiore, poco lungi dalla cittadina di Terra di Lavoro che gli diede i natali, Sessa Aurunca. Fu patriota ed artista insieme, giovane garibaldino, meritò le più vive simpatie di Bixio, di Mirti e di Garibaldi che gli affidò speciali missioni disimpegnate con coraggio ed abnegazione: pittore, fu degno dell’elogio dei maggiori, fra i quali Domenico Morelli. Uno dei primi quadri che gli diedero fama è l’Agostino Nifo e Carlo V, che è a Capodimonte, e in copia al palazzo municipale del suo paese di fronte all’ultima sua grande tela in cui è raffigurato Taddeo da Sessa. Fra i molti lavori a soggetto garibaldino, è notevolissimo quello sull’eroica morte di Pilade Bronzetti a Castelmorrone, vastissima tela acquistata dal municipio di Caserta”.

Domenico Morelli era uno dei più noti e influenti artisti di tale epoca, come anche Senatore del Regno d’Italia, il quale, appena avuto notizia del decesso a Pignataro Maggiore del patriota e pittore aurunco, inviò alla moglie il seguente telegramma:

“ Apprendo vivissimo dolore perdita amato consorte, artista chiarissimo, amico egregio. Divido angosce suo cuore confortandoLa memoria caro istinto. Telegraferò Sindaco rappresentarmi funerali. Morelli”.

Conseguentemente l’artista e senatore Domenico Morelli telegrafò al Sindaco di Pignataro Maggiore:

Voglia compiacermi rappresentare questo Regio Istituto di Belle Arti e me personalmente solenni onoranze artista Luigi Toro. Presidente Domenico Morelli. Senatore”.

 Riferimento bibliografico:

Gaetano Mastrostefano- La fortuna critica di Luigi Toro in AA.VV. – Luigi Toro (1835-1900) Pittore e patriota dell’800- Armando Caramanica Editore, 2012.