Francesco Vito: un prezioso volume a cent’anni dalla nascita

Alcuni dei migliori allievi di Francesco Gerardo Maria Vito, a cento anni dalla nascita, avvenuta il 21 ottobre 1902 a Pignataro Maggiore, intesero omaggiare colui che è stato uno dei grandi economisti del Novecento con un libro a lui dedicato, che mira soprattutto a comunicare la disarmante attualità del suo pensiero. In tale pubblicazione, infatti, l’Università Cattolica ha voluto rimarcare come fossero “ tuttora vivi e operanti i sentimenti di gratitudine nei confronti di un’ indimenticabile personalità che è stata per l’Ateneo dei cattolici italiani quella di Francesco Vito”. Dopo una biografia completa dell’economista politico Vito, è elencata nel testo la sua rilevante bibliografia, riportata anno per anno dal 1930 al 1968 in più di trenta pagine del prezioso volume.
In particolare, il saggio di Alberto Quadrio Curzio si occupa dell’influenza del pensiero di Francesco Vito nel contesto europeo degli anni del dopoguerra in cui l’economista auspicava l’idea di una ” terza forza” tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti d’America, ponendo l’accento su quattro punti fondamentali delle scelte europee: valori della persona, integrazione economica, integrazione politica, difesa militare dell’Occidente.
E’ Angelo Caloia che tratta di ciò che aveva caratterizzato in particolar modo il pensiero di Francesco Vito, l’etica della finanza e la finanza etica, rapportandola alla new economy, e rimarcando come i solidi valori etici che in passato tendevano a dare un’immagine di un “capitalismo produttore” siano venuti meno a vantaggio di un “capitalismo predatore”.
Il saggio di Giacomo Corna Pellegrini, “Economia e geografia al servizio dell’uomo” illustra l’attualità del pensiero di Vito in relazione propriamente ad un’economia posta al servizio dell’umanità in un delicato, e spesso difficile, incontro tra diverse culture.
Il Pellegrini, che è stato professore di geografia economica all’università di Palermo e successivamente di Milano, esterna tutta la sua riconoscenza a Francesco Vito, evidenziando nel testo le ragioni per cui “chi ha avuto la fortuna di essere suo allievo non può dimenticarlo”.
“ Le settimane sante nell’esperienza della Chiesa italiana” è il saggio successivo di Francesca Duchini, la quale rileva come “ un giovane libero docente dell’Università cattolica di nome Francesco Vito esordiva nel 1934”, per successivamente giungere, negli anni dal 1948 al 1968, ad assumere la vicepresidenza del “Comitato permanente”. Sono gli anni in cui l’economista politico apportava il suo notevole contributo, commentando le encicliche sociali della Chiesa, e al cui riguardo Vito sottolineava che la questione operaia, già sollevata da Leone XIII, poneva la risoluzione delle “ ingentissime ricchezze che s’accumulavano nelle mani di pochi, mentre le classi lavoratrici venivano a trovarsi in condizioni di crescente disagio”.
Seguono i saggi di Livia Forniciari Davoli ancora su etica ed economia, quello di Lucia Frey e Gabriela Pappadà sulla “ qualità del lavoro e occupazione precaria in Italia” e uno studio di Oscar Garaviello su “Integrazione economica europea e Paesi emergenti”, la dissertazione di Gualberto Galerini su “ Divenire umani. L’evolversi del pensiero di Vito negli anni 1929-1944”. Infine sono presenti tre saggi di Sirio Lombardini, Giancarlo Mazzocchi e Luigi Pasinetti rispettivamente su “Economia e morale”, “ La visione di Francesco Vito sull’Università” e “ Una teoria per un’economia a servizio dell’uomo”.
Quindi il volume costituisce un vero e proprio atto di riconoscenza e di amore di tanti allievi a Francesco Gerardo Maria Vito, che li aveva guidati con scrupolosa attenzione nelle loro inclinazioni intellettuali, indirizzandoli verso i campi della teoria, della politica economica e della storia.