I giornali di Bartolomeo Scorpio

I giornali del leader della democrazia radicale di Pignataro Maggiore e di Terra di Lavoro Bartolomeo Scorpio, nato a Pignataro Maggiore il 10 gennaio 1857, furono Spartaco” e La Spira. Essi comunicano al meglio i vari periodi del suo impegno politico, da quello prettamente improntato alle idealità della democrazia radicale della seconda metà dell’Ottocento a quello orientato verso posizioni moderate crispiane e infine governative giolittiane negli ultimi anni dell’Ottocento.

Spartaco fu fondato nel 1882 e il primo numero fu pubblicato il 12 luglio 1882, edito a Caserta e stampato presso la tipografia Costabile. Era domenicale e il direttore Bartolomeo Scorpio si avvaleva della collaborazione di Vincenzo Tummolo e Michele Verzillo in relazione alla parte politica. Riguardo alla sezione letteraria, essa era curata da Giocondo Guerriero. Infatti   Spartaco si presentava come settimanale politico-letterario. Spartaco nacque da una spaccatura nella redazione di La Civetta e ne raccolse gli uomini più decisamente orientati in senso democratico-radicale, mentre i restanti redattori de “ La Civetta”, che optarono per l’appoggio alla Sinistra Storica, diedero vita al settimanale “ La Sinistra”. Sebbene Spartaco intendesse presentarsi come espressione di tutto il movimento democratico radicale di Terra di Lavoro, esso fu di fatto dominato dalla personalità di Bartolomeo Scorpio nel momento di suo impegno fattivo per la causa operaia che porterà alla nascita della società “Libertà e Lavoro” e del Consolato Operaio Campano. Sono anche gli anni in cui Scorpio era entrato nella massoneria, ove avrebbe raggiunto il 33° grado, il massimo della gerarchia, e aveva contribuito a fondare nella città di  Napoli la loggia massonica “ Roma”. Spartaco fa parte anche del periodo in cui Scorpio diventerà nel 1887 sindaco di Pignataro Maggiore per essere, un anno dopo, colpito da diversi colpi di fucile, attentato che fortunatamente andò a vuoto. Proprio su “Spartaco” Scorpio avvierà una campagna di stampa virulenta con accuse a persone senza alcuna prova. Fu questo davvero un evidente errore, dovuto al suo carattere irruento ma ingenuo, che pagò duramente allorché fu costretto a ritrattare sul suo giornale tutte le sue accuse e chiudere il giornale.

Il settimanale “La Spira”, invece, è da inquadrare nel periodo di transizione dalla politica moderata di Scorpio a quella filogovernativa. Fondato nel 1893,  il primo numero fu pubblicato il 26 novembre, edito in Santa Maria Capua Vetere e stampato presso la locale tipografia Schoeffer. Il direttore Bartolomeo Scorpio poteva avvalersi dei contributi di Napoleone Colajanni e di Matteo Renzo Imbriani. Questa volta Bartolomeo Scorpio volle che il suo settimanale avesse un carattere esclusivamente politico. Qundi La Spira, pubblicato dal 26 novembre 1893 al 2 dicembre 1894, rivela il passaggio di Scorpio dalle posizioni della moderata democrazia radicale a quelle giolittiane governative, inserendosi di fatto nel ” sistema” che precedentemente aveva combattuto. Secondo lo storico Carmine Cimmino, colui che ha contribuito a riportare alla memoria storica il percorso politico di Bartolomeo Scorpio, e in particolare del giornale ” La Spira”, il successivo ripiegamento di Scorpio su posizioni di riformismo moderato non costituirà un ” tradimento” o un ” voltafaccia”, bensì la logica conseguenza di certe premesse ” prudenzialistiche” e legalitarie insite nel suo pensiero. Sembrava a lui che gli umili e i diseredati avessero tutto da perdere in una prova di forza; e ciò lo predisponeva ad arretrare sgomento, terrorizzato dal pericolo di un bagno di sangue, in quanto la forza rivendicativa delle masse avrebbe suscitato la reazione violenta repressiva dello Stato. Su tale terreno- rimarca Carmine Cimmino- Bartolomeo Scorpio era convinto che le masse operaie fossero destinate a soccombere.
Lo storico Cimmino evidenzia che, per comprendere la personalità di  Scorpio in tali anni, basta leggere quanto scriveva su “La Spira” riguardo alla rivolta dei Fasci Siciliani. In un primo momento Bartolomeo Scorpio levò forte la sua voce, scrivendo che ” tutto il passato avrebbe dovuto insegnare a Crispi che quelle popolazioni non sono tante pecorine come queste di Terra di Lavoro, poniamo, o come quelle della valle della Savoia”, Quindi si trattava di una presa di posizione decisamente favorevole alla forza dei Fasci Siciliani, contrapposta alla debolezza della popolazione di Terra di Lavoro e della valle della Savoia. Successivamente si sarebbe dissociato da tali posizioni con il  rivolgere aspre critiche agli “ agitatori e sobillatori”.

Era  il momento storico in cui Bartolomeo Scorpio si avvicinava alle posizioni filogovernative, facendo sua la politica di Giolitti, per gradualmente rinnegare i pur esaltanti anni in cui era stato uno dei leader della democrazia radicale di Terra di Lavoro.

Bibliografia:
Aldo Di Biasio- La questione meridionale in Terra di Lavoro 1800-1900- Edi-Sud, Napoli 1976

Carmine Cimmino- Democrazia e Socialismo in Terra di Lavoro nell’età liberale-Napoli, 1974