Originario di Vitulazio, dove nacque il 15 febbraio del 1919, la famiglia di Giorgio Natale fu in tutti gli anni successivi residente a Pignataro Maggiore.
Arruolatosi giovanissimo nella regia Marina, venne imbarcato sul regio cacciatorpediniere Da Recco con il grado di Sottocapo elettricista. La sua storia, che si è cercato di ricostruire, contattando i familiari di Pignataro Maggiore, che ne conservano il ricordo, si relaziona tristemente al cacciatorpediniere che il 1° dicembre 1942 salpò da Palermo per scortare un convoglio di quattro piroscafi di truppe con destinazione Tunisia. Durante la notte, tre incrociatori e sei cacciatorpedinieri inglesi aprirono un intenso fuoco sia contro il Da Recco che contro tutte le altre navi partite da Palermo il primo dicembre 1942 destinazione Biserta. Nel duro combattimento che ne seguì persero la vita ben 2200 italiani su un totale di 3300 imbarcati sulle unità militari e sulle unità del convoglio, e tra questi Giorgio Natale. Anche Ottavio Minieri di Pignataro Maggiore, imbarcato su una nave diversa, non fece ritorno, come da testimonianza del fratello Gennaro. Le notizie di cui si ha memoria si devono soprattutto ai ricordi che ci ha fornito Giorgio Natale, figlio di Giuseppe, originario di Pignataro Maggiore e che risiede a Brescia dagli anni giovanili, essendo nipote dello Sottocapo elettricista. L’ultimo pignatarese a vedere vivo il Sottocapo elettricista Natale fu Vincenzo Simeone, anche lui di Pignataro Maggiore, il cui reparto era stato carica sul C.T. Da Recco, per un trasporto truppa veloce per l’isola di Pantelleria. “Fummo imbarcati di notte, con l’ordine di indossare l’elmetto e il salvagente; ad un certo punto, in uno stretto corridoio passò un marinaio con l’elmetto” . Tali parole furono anch’esse riferite all’omonimo nipote Giorgio Natale da Vincenzo Simeone, il quale ebbe modo di confidargli tale circostanza tanti anni dopo, aggiungendo che, dopo aver riconosciuto il giovane Sottocapo elettricista , gli si rivolse con le seguenti parole al fine di comunicargli che lo conosceva bene: ” Marinaio, stiamo al sicuro? mi raccomando, siamo nelle vostre mani…”. Così ebbero modo di riconoscersi ed incontrarsi .Trascorsero una piacevole notte insieme, ricordando i momenti di vita comune trascorsi a Pignataro Maggiore, lontani dalla dura realtà della guerra. Le foto, gentilmente fornite dal nipote Giorgio Natale, figlio di Giuseppe, attualmente residente a Brescia, sono esplicative di altri momenti della sua vita quale militare. In particolare la medaglia fu conferita a coloro che avevano combattuto sul fronte greco-albanese.