La costruzione della nuova chiesa di Partignano

Nella relazione della Santa Visita dell’anno 1727 Mons. Filippo Positano aveva scritto riguardo alla “vecchia chiesa di Partignano: “ Fu riconosciuta da me nella Santa Visita la necessità di avere una chiesa nuova”. Tuttavia, solo nel secolo successivo, ci si adoperò per la costruzione di una nuova chiesa che si mostrava necessaria, sia per la lontananza della vecchia chiesa dal centro abitato che per la difficoltà di accedervi. L’approvazione della richiesta di costruzione dell’attuale chiesa di Partignano, dietro iniziativa   del parroco Pasquale Santagata, coadiuvato  dal  vescovo, fu infatti  approvata dalla Sacra Congregazione dei Vescovi in Roma il 28 aprile 1876. Ciò non contrasta con la data del 1873 indicata sull’altare, in quanto la sua approvazione era stata già comunicata ” oretenus”, ossia oralmente, al Parroco di Partignano.

Il Casale di Partignano in quegli anni aveva già perso la sua autonomia e faceva parte del comune di Pignataro Maggiore.
Tramite il vescovo, Don Pasquale Santagata faceva ravvisare che la vecchia chiesa era ” posta assai lontano dall’abitato ed in capo a strade pericolose e frequentate dai malfattori, per cui non solo il popolo con difficoltà vi accede, ma il Parroco e la Chiesa hanno sofferto danni a causa dei ladri”.
Il parroco comunicava che avrebbe provveduto a compiere l’opera solo con il concorso della sua ricca famiglia, non chiedendo alcunché al popolo.
Infatti, nella richiesta, inoltrata tramite il vescovo, si fa espressamente riferimento ad un defunto fratello e alla zia di don Pasquale Santagata , i quali ” suddetti defunti” avevano espresso il desiderio di ” reinvestire per la fabbrica della nuova chiesa il residuo delle somme dai medesimi lasciati per messe. Inoltre il parroco garantiva che altri ” sei individui superstiti della sua famiglia sono disposti ad investire per la nuova chiesa buona parte di non piccoli legati di messe disposti nei loro testamenti”. Don Pasquale Santagata chiedeva solo- come annotava il vescovo- per la sua famiglia il privilegio di poter ” assistere alle sagre funzioni da un finestrone da farsi nel muro della nuova chiesa attiguo al casamento che la sua famiglia possiede”.
Attualmente possiamo anche notare chiaramente, nell’attuale chiesa di San Vito, inciso il nome di Don Pasquale Santagata, che, come ci comunica un altro documento rinvenuto dallo storico locale Antonio Martone, non riuscì a vedere il compimento dell’opera per la quale si era tanto adoperato.
Si tratta di un manoscritto sulla genealogia della famiglia Santagata, in cui si apprende che il parroco Don Pasquale, nato il 29 marzo 1823, era stato battezzato anche con i nomi di Felice e Salvatore ed aveva anche esercitato la carica di Cancelliere della Curia Vescovile di Calvi.

Il testo, dopo aver riportato il ruolo fondamentale svolto dal parroco per la costruzione della nuova chiesa di San Vito, ” il Signore non gli diede consolazione di farcela vedere finita” mentre era prossima il compimento dell’intera chiesa. All’età di 56 anni, il 3 dicembre 1880, “quasi repentinamente il Signore lo chiamò a sé e quasi reputò come completa innanzi a sé quell’opera che agli occhi del pubblico rimase non completata, essendo ad altri riservato il piacere di vederla finita. Inscrutabilia sunt consilia Dei”.
Don Pasquale fu sepolto nel cimitero costruito nel giardino del Convento di San Pasquale e successivamente, nel 1923, la sua salma fu traslata nella cappella di famiglia dell’attuale cimitero di Pignataro Maggiore.

Bibliografia:
La Parrocchia di Partignano ( mille anni di vita) Notizie e documenti raccolti da Antonio Martone- Settembre 2010