Nel 1940 furono pubblicate dalla tipografia di A. Di Stefano di Santa Maria Capua Vetere le “Memorie Storiche di Pignataro Maggiore” di Nicola Borrelli, studioso eclettico di Terra di Lavoro, dato che i suoi interessi furono dedicati non solo alla storia, ma a vari settori della cultura. Infatti, egli scrisse anche di archeologia, numismatica, di folklore e fu anche apprezzato pittore, discepolo del pittore e patriota sessano Luigi Toro. Nicola Borrelli è considerato il secondo storico di Pignataro Maggiore, dopo il canonico Giovanni Penna. Non si tratta di una storia organica di Pignataro Maggiore, ma di “rimembranze”, come lo stesso autore le definisce, che non riguardano solo notizie e rievocazioni di eventi storici concernenti Pignataro Maggiore, ma si estendono, tra l’altro, alla trattazione della storia dell’Antica Cales, al ricordo del “supplizio dei caleni” giustiziati per “ crocifissione” dai Romani, alla memoria dell’antica chiesa calena di San Casto, il cui tempio fu “innalzato” nel 307, come anche ampie notizie sulla Cappella di Sant’Antonio di Pantuliano. Il volume si compone di 168 pagine, suddivise nelle seguenti cinque parti:
– Il Territorio: il paese, il Comune;
– Tradizioni, Memorie, Uomini illustri o notevoli;
– Memorie sacre;
– Memorie patriottiche;
– Usi, costumi, tradizioni.
Pur con l’intento di non voler scrivere un’organica storia di Pignataro Maggiore, tuttavia interessanti si mostrano le “rimembranze”, in quanto sono presenti notizie storiche che sarebbero andate perdute. Ci riferiamo soprattutto all’Ospedale per i poveri, alla Banca popolare, ai Circoli, al Campo sportivo, all’elenco dei sindaci di Pignataro Maggiore dall’Unità al Fascismo. Inoltre sono passate in rassegna le chiese e le cappelle, e in tal caso il Borrelli riassume quanto scritto dal canonico Giovanni Penna in “Stato Antico e Moderno di Pignataro e suo miglioramento”.
Invece, interamente nuova si mostra la parte quarta, dedicata alle Memorie patriottiche, con un paragrafo concernente la Guardia Nazionale istituita “ per servizio di P.S. per la repressione del brigantaggio e per la difesa dei cittadini”, con il ricordo del patriota Giuseppe De Muzio, con un elenco pur breve dei caduti della Grande Guerra, la costituzione della Sezione Nazionalista e la fondazione del Fascio, i partecipanti alla Marcia su Roma, il comitato per la costruzione del Monumento ai Caduti, al cui riguardo il Borrelli evidenzia che “non mancò, affinché si compisse la parola incitatrice di chi scrive”.
Il testo reca in appendice, da pagina 157 a pagina 168, un’ampia bibliografia, mirata a incoraggiare chi intenda studiare o approfondire la storia di Pignataro Maggiore.