Perché il canonico Penna firmò con il nome di Mario Pagano” le ” Dissertazioni sull’Antica Calvi”

Tuttora l’enciclopedia Treccani attribuisce a Francesco Mario Pagano “le Dissertazioni sull’Antica Cales”, scritte in prigione e ” rimaste a lungo inedite e ignote”. Invece, è il canonico Giovanni Penna a rivelare apertamente nel suo testo maggiore “ Stato antico e moderno del circondario di Pignataro e suo miglioramento ” di aver scritto tali dissertazioni, usando lo pseudonimo di Mario Pagano:
“Non s’aspetti il mio lettore, che mi abbandoni nell’investigare onde sia tratto il nome Cales; nelle dissertazioni sulle origini di Cales, stampate col nome di Mario Pagano si disse “ perché l’antica città di Calvi fosse stata denominato col numero del più Cales, vale a dire, che nell’origine sua sia stata l’unione, e l’aggregato di tanti Vichi di famiglie aborigene, le quali prima disperse sulle vicine montagne discesero nell’antico agro caleno; quindi per lo bisogno man mano fra loro si avvicinarono, onde sursero tanti Vichi e poi la città”. Il Penna lo ribadisce a pagina 266 della sua opera dove scrive ancora testualmente : “Feci nelle quattro mie dissertazioni, che diedi al barone A. Ricca un trattato pieno de’ Personaggi di questa famiglia (quella dei Vinici dell’Antica Cales ndr); due di queste dissertazioni furono date alla luce col nome dell’ illustre Mario Pagano”. In effetti, il canonico Giovanni Penna provava una “ profonda simpatia” per Francesco Mario Pagano da rivelare nel suo testo più importante “Stato antico e moderno del comune di Pignataro di Capua e suo miglioramento” di essere stato lui a scrivere le “Dissertazioni sull’Antica Calvi” usando il nome di Mario Pagano. Tali Dissertazioni tuttora recano quale autore il nome del grande protagonista e martire della Repubblica Napoletana del 1799. D’altronde si intuiva che non poteva essere stato Mario Pagano ad occuparsi dell’Antica Calvi e, a fornirci una spiegazione sulle motivazioni che avevano indotto il canonico Giovanni Penna a scegliere lo pseudonimo di Mario Pagano, fu l’Arciprete Don Salvatore Palumbo nella conferenza che tenne nel Palazzo Vescovile di Pignataro Maggiore nel novembre del 1966 dal titolo” Aspetti culturali e politici del primo storico di Pignataro Maggiore, il Canonico Giovanni Penna. Don Salvatore Palumbo parlava apertamente e di “ profonda simpatia del canonico Giovanni Penna per Francesco Mario Pagano, martire della Repubblica Napoletana del 1799”, rivelando in maniera ampia e completa le motivazioni di tale ” profonda simpatia” che aveva indotto il Penna a firmare le “Dissertazioni” con il nome di Francesco Mario Pagano.