In momenti importanti del dopoguerra, Eduardo De Filippo si rese disponibile a divulgare, tramite cortometraggi, messaggi di carattere politico, anche se non si trattava di aperta propaganda elettorale. I cortometraggi riguardarono le importanti elezioni politiche del 1948 e il piano Marshall nel periodo tra la fine del 1949 e l’inizio del 1950. Il primo cortometraggio di propaganda politica concerne le elezioni del 1948, che segnarono un momento fondamentale per delineare gli equilibri politici dell’Italia repubblicana degli anni dopo la fine del fascismo e la guerra. Data l’importanza di tali elezioni, l’ampiezza dei mezzi propagandistici costituiva una novità senza precedenti nella storia italiana .
I leader dei due fronti, Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti, si mostrarono come i comandanti di due eserciti per una battaglia decisiva. “Considerazioni di Eduardo” di Marcello Baldi ci presenta Eduardo De Filippo nella parte di Pasquale Lojacono, il famoso protagonista di “ Questi Fantasmi” che si rivolge a un invisibile interlocutore, “il professore”. Si tratta di un cortometraggio propagandistico che veicola un messaggio chiaro, non aperto ad interpretazioni, come, invece, si sarebbe rivelato “Monologo” di Antonio Iannotta con protagonista ancora Eduardo- Pasquale Lojacono.
Nel cortometraggio “ Considerazioni di Eduardo”, il famoso attore, regista e sceneggiatore napoletano interpreta un Pasquale Lojacono, che, dialogando con il dirimpettaio professore sul balcone di casa ha le idee ben chiare rispetto al voto da esprimere per le elezioni del 1948. Al di là dell’appello ad andare comunque a votare, esso contiene il messaggio di andare a votare per “ stare tranquilli” ed evitare di “passare dei guai”. Quindi si è data l’interpretazione condivisa di un invito a votare Democrazia Cristiana per non trovarsi nell’incertezza politica di una vittoria del Fronte delle Sinistre, composto dal Partito Comunista e dal Partito Socialista. Il cortometraggio costituì un vero “ asso nella manica” per la propaganda della Democrazia Cristiana, che aveva compreso l’importanza della comunicazione cinematografica. Il breve ma efficace filmato, ideato da Luigi Gedda, presidente dei Comitati Civici, prodotto da Turi Vasile, ci testimonia che Eduardo lo fece come atto di stima personale nei confronti di Alcide De Gasperi, ma Mino Argentieri scrive che in “tale atmosfera che si stava riscaldando o meglio incendiando, Eduardo rompeva gli indugi, vinceva le resistenze più intime e accettava di ideare, dirigere e interpretare il cortometraggio “Considerazioni di Eduardo” per conto dei Comitati Civici, strumento che, inventato da Luigi Gedda su indicazione del pontefice Pio XII, avrebbe mobilitato le organizzazioni ecclesiastiche e la comunità cattolica, trascinandola nella battaglia elettorale e promuovendole a vere vincitrici della contesa”.
Tuttavia, lo stesso Mino Argentieri ha evidenziato che “ forse sfuggiva a De Filippo che l’obiettivo dell’invito al voto, ossia la richiesta di una massiccia partecipazione, fosse una maniera di prodigarsi per ostacolare una possibile vittoria delle Sinistre”. Tale considerazione del famoso critico cinematografico non è condivisa da altri esperti e studiosi della storia del cinema, i quali si mostrano convinti che Eduardo fosse consapevole del messaggio che lanciava nel cortometraggio “ Considerazioni”. Pertanto, il contenuto del corto sulle elezioni del 1948 reca un sottinteso messaggio che si può riassumere in tale modo: “andate tutti a votare innanzitutto, ma se volete stare tranquilli, votate per la Democrazia Cristiana; se, invece, volete trovarvi in una situazione di possibile incognita sul futuro del Paese, votate per il Fronte delle Sinistre ( Partito Comunista e Partito Socialista).
“Considerazioni” ebbe un seguito con l’altro corto “Sogno o realtà”, messaggio politico di sei minuti realizzato da Eduardo De Filippo, anch’esso in occasione delle elezioni politiche del 1948, sempre nell’ambito delle iniziative di propaganda della Democrazia Cristiana.
“Sogno o realtà” era conservato dentro uno scatolone pieno di pellicole che la famiglia di Guido Gonella, tra i fondatori della Democrazia Cristiana di cui fu segretario dal 1950 al 53, donò alla Cineteca Nazionale ad inizio anno 2014.
Realizzato con lo scopo di invitare ancora una volta gli italiani a non disertare le urne, “Sogno o realtà” costituisce dunque un seguito di “Considerazioni”, ma il contesto non è in tal caso quello della scena del balcone di Pasquale Lojacono. Il contenuto del filmato mostra un Eduardo visibilmente ubriaco che sta festeggiando la vittoria elettorale, anche se non comunica il messaggio di quale parte politica votare nell’importante appuntamento politico del 1948 . E’ in piedi davanti a un tavolo insieme ad altre persone di cui però vediamo solo le ombre proiettate sul muro . Eduardo finisce sotto il tavolo dove comincia a ricordare il momento in cui è andato a votare. Volendo mostrare la sua scheda elettorale, si accorge di non trovarla. A questo punto vi è uno stacco nel filmato per mostrarci un Eduardo che si risveglia sul suo letto e quindi tutto costituisce un sogno e non realtà. In tal caso il messaggio comunicativo diventa più sublimale perché Eduardo ricorda che non ha ancora votato, si alza e di corsa comincia a vestirsi, e intanto si sente la voce di uno speaker che invita tutti i cittadini a recarsi alle urne perché anche un solo voto può risultare decisivo per l’esito elettorale, “un solo voto può decidere tra il bel tempo e la pioggia”. Ovviamente il bel tempo consisteva nella vittoria della Democrazia Cristiana e la pioggia quella del Fronte delle Sinistre. Mentre Eduardo agitatissimo cerca ancora la scheda si sente l’inno nazionale. Pur realizzato, il film all’epoca non fu utilizzato.
Ben diversa la pellicola “Monologo” di Antonio Iannotta, che, tramite lo stesso espediente del monologo teatrale proposto in “Questi fantasmi”, comunica un messaggio più aperto riguardo alla bontà del Piano Marshall, in relazione anche alla “ contropartita” che gli Americani potrebbero esigere dall’Italia. Tale cortometraggio è stato rinvenuto nel 2012 negli archivi della Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia. Esso costituisce una rarità da cinefili, che, tuttavia, riveste una grande importanza dal punto di vista culturale e storico. Lo stesso Luca De Filippo, come scrive Sergio Bruno, “ ne ignorava l’esistenza”, manifestando tutta la sua sorpresa nel vedere per la prima volta queste immagini inedite di suo padre”. Anche in tal caso Eduardo per tutta la durata del cortometraggio è seduto affacciato ad un balcone e interloquisce con un immaginario dirimpettaio “professore”. Tale cortometraggio fu prodotto nell’ambito della campagna di promozione messa in moto per pubblicizzare il piano Marshall in Italia. Nell’apprendere dal professore Santanna che, grazie ai fondi del Piano Marshall, sono stati realizzati molti progetti nel nostro paese, Eduardo- Lojacono chiede di destinare alcune di quelle risorse a Napoli e alla sua provincia, ma nel contempo esprime diversi dubbi, insinuando nello spettatore che tale piano di aiuti non sia dato senza una contropartita in termini di influenza politica più o meno rilevante. Di diverso avviso è Mino Argentieri, il quale ritiene che in “Monologo” Eduardo si schiera più marcatamente verso le posizioni centriste e filoatlantiche con un Paese lieto di aver incontrato gli Stati Uniti, “ una madre ricca e prodiga e affrancata dallo scampato pericolo di finire sotto il tallone dei cosacchi in Piazza San Pietro”. Nel contempo lo stesso Argentieri rileva “quel cuore di Eduardo per la sua Napoli a cui il Piano Marshall avrebbe potuto portare tanti benefici”.
Bibliografia:
“Eduardo e il suo Monologo tra cinema, teatro e storia” a cura di Sergio Bruno- Rubettino- 2013