Il Ragguaglio istorico della Città e Diocesi di Calvi

Giuseppe Maria Capece Zurlo cardinale e Arcivescovo di Napoli

Il ” Ragguaglio istorico della Città e Diocesi di Calvi” è un’opera in tre tomi, attribuita a Mons. Giuseppe Maria Capece Zurlo, ma si ritiene che sia stata scritta ” a più mani”, e tale è la tesi del barone Antonio Ricca di Sparanise, il quale nelle sue Osservazioni sull’Antica Calvi di Don Mattia Zona” scrive “che, mediante la cooperazione d’uomini dotti, che nel suo governo fiorirono ( Mons. Zurlo fu vescovo di Calvi dal 1756 al 1782 per poi diventare arcivescovo di Napoli) quali furono specialmente d. Antonio di Cesare di Camigliano, il Can. Teol. D. Pietro Ronconi, il canonico penitenziere d. Niccolò Leardi e il canonico d. Mattia Simonetti, tutte e tre di Sparanise, si venne al completamento dell’opera”. Inoltre il barone Ricca accusa apertamente Mattia Zona di aver copiato interamente il suo” Santuario Caleno” dai tre volumi di Mons. Zurlo. Tale è anche la tesi del canonico pignatarese Giovanni Penna, il quale, in ” Stato antico e moderno del Circondario di Pignataro e suo miglioramento, scrive testualmente: “Qui sicuramente il mio reggitore desidera sapere da me come mai la Storia di questa chiesa di Calvi, opera certa di Monsignor Zurlo, siasi date alle stampe dall’Abate Zona come fatica sua, col titolo di Santuario Caleno” In effetti Mons. Zurlo, lasciando la diocesi di Calvi per recarsi a Napoli in qualità di nuovo arcivescovo della città, lasciò i suoi scritti al parroco di Partignano con la preghiera di consegnarli al nuovo vescovo De Lucia, che arrivò dopo dieci anni, nel 1792, e in tale decennio le carte di Mons. Zurlo furono lette, studiate e in parte copiate dai canonici dell’Agro Caleno. Ricordiamo che in quegli anni del Settecento Partignano era espressione di un proprio casale, distinto da Pignataro. Quindi il famoso Ragguaglio istorico della Città e della Diocesi di Calvi non fu scritto solo da Mons. Giuseppe Maria Capece Zurlo, ma il vescovo di Calvi si avvalse di altri validi collaboratori.